venerdì 20 novembre 2015

La trionfale calvalcata di Golden State. I Warriors pronti per il bis?

La vittoria in rimonta sui Clippers fa ben sperare nel "repeat" in casa Warriors. Anche in questa RS (con Luke Walton a dirigere i "giochi") il roster e la tattica rendono Golden State una corazzata

Golden State Warriors
Con il record di 13-0 e con un gioco a dir poco spettacolare, i Golden State Warriors campioni in carica mandano alle altre contendenti un messaggio forte e chiaro.
Nonostante l' assenza di Kerr, sostituito dalla ala ex Lakers Luke Walton, la musica non è per nulla cambiata ed anzi si è riusciti a migliorare un roster di per se forte.
La vittoria in casa dei Clippers (117-124) ha evidenziato ancora una volta come la squadra di Oakland possa seriamente bissare il successo dello scorso anno (definito colpo di fortuna da alcuni).
Considerando i giocatori sotto contratto, le tattiche e i numeri si può notare come i Warriors abbiano uno o più punti di forza in tutti i settori citati.

FATTORE ROSTER
La lunghezza del roster è una delle armi maggiori dei detentori dell'anello. L'interscambiabilità tra quintetto base e panchina (escludendo forse Curry che sta sfornando numeri "ultraterreni") e la duttilità fra i vari ruoli rende i giallo-blu una delle franchigie più imprevedibili della lega.
Da sinistra a destra: Iguodala, Livingston, Barbosa, Thompson, Curry e Green
A tutto questo si deve aggiungere lo sviluppo dei giovani e il netto miglioramento di giocatori dati per finiti in partenza.
Nella categoria si possono facilmente ritrovare Draymond Green (n° 5 del secondo giro al DRAFT 2012), protagonista assoluto tanto dei play-off scorsi quanto del nuovo inizio di stagione,

Shaun Livingston, degno sostituto di Curry, e, a partire dall RS in corso, Festus Ezeli (n° 30 del DRAFT 2012), migliorato a tal punto da rubare addirittura il posto a Bogut nello starting five.

FATTORE TATTICA
Green, Curry e Iguodala
Il celebre "small ball" inaugurato la scorsa stagione, con ampio successo, continua a dare i suoi frutti.
La presenza di tre guardie in campo (Curry, Thompson e Barnes) e lo spostamento di Iguodala da 4 e Green da 5 permette alla squadra di Kerry/Walton di essere imprevedibile tanto in attacco quanto in difesa.
In fase offensiva, grazie anche alla presenza di 5 tiratori dall'arco, le opzioni sono due:
  1. tiro dalla distanza piedi a terra
  2. penetrazione e attacco al canestro
A livello difensivo, invece, il gioco si basa su continui cambi, conditi da pressione asfissiante, e protezione del ferro in caso di presenza di un centro di ruolo come Bogut o Ezeli.

FATTORE NUMERICO
Se il 13-0 ha fatto balzare sulla sedia la maggior parte degli appassionati, i numeri individuali lo faranno ancor di più.
E' vero, i numeri spesso e volentieri non descrivono il vero rendimento di una squadra ma in questo caso evidenziano maggiormente le potenzialità dei Warriors.
I maggiori riferimenti offensivi (Curry, Thompson, Barnes e Green) hanno una media punti in doppia cifra e il solo Curry ne registra 35.6 a partita.
A livello difensivo, considerando i 7.8 rimbalzi di Green e Bogut e i 5.3 di Barnes, spiccano i 5.3 rimbalzi a partita del solito Curry.
Altro dato statistico rilevante è quello degli assist, dove il leader di squadra è nientemeno che Green, con 7.1, seguito da Curry a 5.8.

La stagione è cominciata solamente da un mese ma, soprattutto ad Ovest (occhio a San Antonio e Oklahoma), le sorprese (e le grandi partite) non faranno attendere.

Alessandro Falanga




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