sabato 13 dicembre 2014

Quando l'Italia non ti vuole. I cestisti italiani in Europa

Il campionato italiano di basket è diventato negli anni sempre più particolare.
Ogni stagione, infatti, ci si lamenta di quanti stranieri siano presenti nel nostro campionato e quante poche possibilità abbiano i nostri giovani.
In realtà, in un campionato dove va sempre più di moda "l'americano a mezzo servizio", sono transitate delle celebrità cestistiche che ad un certo punto della loro carriera hanno deciso di tentare la fortuna in altri campionati europei.
Il caso classico è quello di Pietro Aradori e Giuseppe "Peppe" Poeta.
Pietro Aradori nasce cestisticamente nelle giovanili del Lumezzane e del Casalpustarlengo.
Dopo l'esordio tra i professionisti con la maglia di Imola, con una media di 12.8 pts - 3.1 rbo - 2.2 stl, si trasferisce nel 2007 a Milano dove disputa un'ottima annata in coppia con Danilo Gallinari.
Conosce la maturità nel periodo 2008/2010 prima a Biella, dove sfiora anche l'NBA rinunciando poi all'elegibilità al draft, e poi a Siena dove inizia a respirare aria di Eurolega.
Nel 2012 passa a Cantù dove continua le sue ottime prestazioni chiudendo il campionato con 15 pts di media e l'Eurolega con 14.
Alla fine della stagione regolare si rende conto di non essere più al centro del progetto canturino e decide di migrare verso squadre più in vista e con più possibilità a livello europeo firmando per i turchi del Galatasaray.
La scelta turca, però, non risulterà la migliore sia per i pochi minuti concessi da Ataman che per i numerosi problemi societari della squadra.
Questa situazione ha costretto Pietro a fare di nuovo le valige in cerca di maggiore fortuna (si parla di Germania o Spagna ora).
Giuseppe "Peppe" Poeta muove i primi passi nella Battipagliese e nella Pallacanestro Salerno.
Esplode nelle fila della Teramo Basket dove, dopo il taglio di Duane Woodward, diviene il leader degli abruzzesi che porta alla salvezza.
Il suo "calvario" comincia nel 2010-2011 quando dopo il trasferimento a Bologna, sponda V nere, e dopo essere diventato capitano della squadra viene ripudiato totalmente dalla società venendo messo fuori squadra.
Decide di rimboccarsi le maniche e di trovarsi un contratto migliore per l'Europa.
Riuscirà a trovare spazio nel Saski Baskonia alla corte di coach Sergio Scariolo dove rimarrà nel cuore dei tifosi baschi per le sue prestazioni.
Divenuto free-agent durante l'estate, firma per il Manresa neopromosso in Liga ACB.
I casi dei due giocatori mostrano sempre più le contraddizioni del nostro campionato dove, nonostante i continui allarmi della GIBA, si preferisce schierare quintetti interamenti formati da stranieri piuttosto che puntare sui giocatori italiani.
La nuova riforma della Lega, che prevede la possibilità di tesserare due stranieri anche in B, creerà casi simili costringendo gli atleti a trovare spazio nelle più disparate compagini.
Aradori e Poeta sono la prova che il basket italiano è ancora vivo e che nonostante il poco spazio concesso dalle formazioni nostrane i nostri cestisti riescono ancora a farsi valere in giro per l'Europa.



Alessandro Falanga

Nessun commento:

Posta un commento