giovedì 18 dicembre 2014

"OH MAMMA MIA!!"... L'ascesa di Marco Belinelli nel mondo NBA

L'NBA è il sogno di qualunque giocatore.
Se sei un giocatore europeo, e per di più italiano, quel sogno può diventare un'utopia.
Ma la storia non va sempre così, soprattutto se ti chiami Marco Belinelli.
Belinelli muove i suoi primi sul parquet con le giovanili della Virtus Bologna dove vince ben 4 campionati provinciali e regionali.
Passa alla Fortitudo Bologna nel 2003 dove sotto l'ala protettiva di coach Repesa riesce ad ottenere anche le prime gratificazioni sportive come lo scudetto del 2004-2005 o la finale(poi persa con il Maccabi Telaviv) di Eurolega.
Nel 2007 si presenta l'occasione di una vita: la scelta, alla numero 18 del primo giro, al Draft da parte dei Golden State Warriors.
Marco raccogliede la sfida con entusiasmo e riesce addirittura ad entrare nel quintetto base per ben tredici partite.
Verrà ricordato ad Oakland come "Rocky" dopo la grande prestazione da 23 punti contro i Toronto Raptors di Bargnani.
Nel 2009 viene scambiato proprio con i Raptors, per Devean George, dove però viene messo un bel pò in ombra dal talento di casa DeRozan.
L'anno successivo viene scambiato con i New Orleans Hornets, per Julian Wright, dove riesce ad incidere maggiormente.
Partendo dal quintetto titolare, assieme a giocatori del calibro di Chris Paul - Trevor Ariza - David West - Emeka Okafor, riesce a stabilire ottime percentuali, con 10 pts a partita, e a distinguersi per il mortifero tiro da tre (40%).
Inizia a conoscere la post-season e le buona prestazione contro i Los Angeles Lakers gli permette di farsi notare da coach Thibodeau che lo porta a Chicago l'anno successivo.
A Chicago Belinelli matura definitivamente con miglioramenti continui non solo nello score e nella difesa ma anche nella personalità (toglierà le castagne dal fuoco a Chicago più di una volta con punti all'ultimo secondo).
Nonostante l'ottima annata i Bulls decidono di non rinnovarlo... Facendo un grosso errore
A questo punto della sua carriera non poteva non arrivare l'occasione d'oro che gli viene offerta dai San Antonio Spurs.
Nella prima stagione con gli "speroni" Belinelli diventa un giocatore di livello superiore.
Aggiorna per due volte il suo carrer hig, con 28 e 32 punti (contro i Knicks di Bargnani), e con la percentuale del 44% al tiro da tre viene invitato all'All Star Game dove si aggiudica la gara dalla lunga distanza.
Il 15 giugno 2014 stabilisce un nuovo record: diventa il primo italiano a vincere un titolo NBA.
Nella stagione in corso conferma il suo rendimento in campo tanto che coach Popovic inzia a dargli maggiore fiducia schierandolo nei momenti cruciali.
I suoi tiri da 3 fanno ancora emozionare tanto al punto da far sobbalzare anche i cronisti degli Spurs dalla sedia al grido...OH MAMMA MIA!!
San Antonio



Alessandro Falanga

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